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La TV è sempre più social

07.09.2012

La tv del futuro è già qui, gli schermi si sono moltiplicati riempiendo ogni postazione disponibile dando origine a un'esperienza multischermo e integrata. Potenzialmente, infatti, ciascuno dei nuovi device può diventare all'occorrenza un piccolo televisore intelligente che integra e amplifica l'esperienza televisiva. I monolitici palinsesti e la loro dittatura vanno via via cedendo il passo a un'esperienza totalmente nuova, un blob da visionare in assoluta libertà senza orari da rispettare. Una rivoluzione già in atto che va di pari passo all'inarrestabile ascesa dei social network che aggiungono un 'second screen' agli schermi sempre più piatti. Questo il quadro che emerge dal nuovo studio pubblicato da Ericsson ConsumerLab presentati nell'ultimo TV & Video Consumer Trend Report.

Più del 62% degli intervistati usa i social media mentre guarda la tv, un significativo +18% su base annuale destinato a crescere, percentuale che in Italia sale già sino al 69%. E più del 67% guarda la tv direttamente dallo schermo lucido e tattile di tablet, smartphone o computer portatili. I programmi sono sempre più on demand, scelta condivisa dal 60% del campione che lo fa su base settimanale, al di là degli orari rigidi e predeterminati della 'linear tv' che comunque resiste alle speronate delle nuove tecnologie. Chi guarda la tv senza staccarsi dal mondo social lo fa soprattutto a ogni latitudine e longitudine per condividere la propria opinione su ciò che sta guardando.

Commentando la ricerca, Niklas Rönnblom, Senior Advisor Ericsson ConsumerLab ha sottolineato che “guardare la tv in mobilità sta diventando una pratica sempre più diffusa, e il 50% del tempo speso nella visione di tv e video su smartphone avviene fuori casa, tendenza in crescita il cui aumento è facilitato dalle connessioni a banda larga mobile”. Gli abbonamenti tv però resistono, solo l'8% del campione è favorevole alla disdetta. Anzi, il 41% è disposto a pagare di più per una trasmissione in HD. Rönnblom aggiunge che “Dal momento che il numero di schermi e servizi aumenta, le persone sono sempre più alla ricerca di una modalità intuitiva e aggregata che possa mettere tutto insieme. Dovrebbe permettere ai consumatori di unire TV on-demand e lineare includendo contenuti in diretta, facilitare l’accesso ai contenuti, fare leva sul valore dalla social tv fornire accesso senza interruzioni su più dispositivi.”

Addio quindi al vecchio modello di una tv in ogni camera che ha caratterizzato il boom degli anni Ottanta e Novanta, quando gli apparecchi riempirono ogni spazio disponibile, satelliti dello schermo sempre più grande che costituiva il cuore pulsante del salotto di ogni abitazione. Il tablet gioca la parte del leone, permettendo la libera fruizione in ogni spazio disponibile in modalità wi-fi grazie al segnale più potente e stabile degli impianti domestici. Nel testa a testa tra tv lineare, quella del palinsesto imposto allo spettatore, e quella on demand, sembra che al momento sia in atto un solido equilibrio tra i due modelli che non tendono a cannibalizzarsi ma convivono in armonia. La tv diventa sempre più smart grazie alle app già disponibili e ai canali d'interazione che i programmi tv hanno spalancato sbarcando su twitter e facebook, un serpentone d'aggiornamenti continuo in cui i tweet degli spettatori vengono sempre più spesso trasmessi in diretta in sovraimpressione. Una visione sempre più multitasking quindi che però non ha definitivamente archiviato il solido rito della visione della tv come momento di semplice relax.

A guidare la carica della social tv è soprattutto la volontà di trasformare la visione in un evento corale, amplificando il senso di comunità, spinti anche dalla semplice curiosità per l'opinione degli altri. Inoltre questo tipo di fruizione permette di cercare informazioni aggiuntive sugli argomenti trattati su cui si può interagire in diretta, gratificati dalla visione collettiva. La tv lineare, il modello che  resiste dagli albori delle prime trasmissioni, punta ancora sull'esperienza live vissuta come puro e semplice momento di relax in cui svuotare la testa da ogni decisione da prendere. Un'esperienza che già nel divano di casa nasceva, per sua stessa costituzione, collettiva: si guardava tutti lo stesso programma, l'unico disponibile.

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