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UNICO, succo a base di uve barbera, pere, mele e pesche

Una bibita al Barbera per salvare le vigne abbandonate

01.01.2014

Succo d’uva Barbera, pera, mela e pesca: nasce così la scommessa di Unico, il mix di frutta piemontese creato da Lurisia non solo per deliziare il palato dei suoi clienti, ma anche per salvare i vigneti piemontesi. Secondo i dati raccolti da Col diretti, l’Italia negli ultimi vent’anni ha perso più di due milioni di ettari di terra coltivata a causa di cementificazione e abbandono dei terreni, circa il 15 per cento del totale disponibile.
In Piemonte i vigneti di uva barbera, una delle qualità più coltivate sia nel nostro Paese che nel resto del mondo, sono a rischio: per decenni la Barbera è stata per molte famiglie piemontesi il vino da tavolo per eccellenza, ora spesso “snobbato” per i suoi cugini più nobili.
Racconta Alessandro Invernizzi, amministratore delegato della Lurisia: “Ormai un anno fa Vincenzo Gerbi, professore di enologia dell’Università di Torino, mi parlò del problema dell’abbandono delle vigne coltivate a barbera, in particolare nel pinerolese e nel tortonese. Così abbiamo ipotizzato una nuova via: trasformare l’uva in una base per succhi di frutta, mettendo a punto la raccolta e la sua lavorazione a freddo, per non innescare la fermentazione”.
Nata nel 1940 come stabilimento termale, nel primo dopoguerra l’azienda cuneese Lurisia iniziò a imbottigliare l’acqua minerale e a produrre le “spume”, le prime bibite italiane, scomparse negli anni Novanta e rilanciate negli ultimi anni. Come Chinotto, Gazzosa e Aranciata, anche il nuovo succo d’uva soddisfa tutti i crismi dell’eco-sostenibilità: la frutta è coltivata, raccolta e lavorata in Piemonte.
Per la prima produzione di Unico sono stati utilizzati 2.000 quintali di uva barbera, a cui si giungono 400 quintali di mele, 100 di pesche e 100 di pere, raccolti con “Fontanafredda”, storica azienda vinicola delle Langhe, e la cooperativa ortofrutticola piemontese “Buono Sano Piemonte”.
Anche le bottigliette strizzano l’occhio all’ambiente: il vetro riciclato è l’85%, la masima percentuale consentita dalla legge e sono prodotte dalla Veralia di Dego, in provincia di Savona.
Il succo d’uva da solo è molto acido, così Lurisia ha creato un blend con mela, pera e pesca, tre frutti a polpa bianca che ne bilanciano il sapore. Aggiunge Invernizzi: “Pensiamo di riuscire a invertire la tendenza dell’abbandono delle vigne piemontesi nel medio periodo. Per il 2014 il nostro obiettivo è raggiungere un milione di bottigliette vendute, per poi arrivare a cinque milioni nel giro di tre anni”.
Se il prodotto avrà il successo sperato, l’impatto sull’agricoltura piemontese sarà importante: trenta milioni di bottigliette l’anno equivalgono a quasi cinque milioni di litri di barbera, che sono cinquecento ettari di vigneti altrimenti destinati all’abbandono.

Nadia Ferrigo
La Stampa – Anno 147, numero 360
Martedì 31 dicembre 2013 – pagina 67