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Elisa Fantino, Lorenzo Gallo e Claudio Conterno

Vitivinicultura di alto livello con “Conterno Fantino”

03.06.2014

Dal 28 maggio 2014 anche la vitivinicoltura di alto livello è entrata a far parte dell’ampio ventaglio di argomenti esaminati nell’Aula Magna dell’Istituto Bonelli di Cuneo, in occasione della terza puntata del ciclo di incontri  “Il Gigante e la Bambina nella tempesta della Crisi”, organizzato dal Club Dirigenti Vendita & Marketing (CDV&M) della Provincia di Cuneo.

A rappresentare i grandi vini di Langa sono stati chiamati Claudio Conterno ed Elisa Fantino, rispettivamente cofondatore e responsabile commerciale dell’Azienda Agricola Conterno Fantino di Monforte d’Alba, da considerarsi a buon diritto tra i più qualificati Produttori di Barolo in attività.

L’Azienda, fondata nel 1982 da Claudio Conterno e Guido Fantino, ha saputo mantenere il suo originario carattere di Impresa famigliare coniugato alla missione di “volare alto”, come dice Claudio Conterno: “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di fare il miglior vino possibile senza scendere ad alcun compromesso: questa scelta si è rivelata vincente sia nei periodi di prosperità, quando il valore del prodotto ci è stato ampiamente riconosciuto anche dal punto di vista economico, come nelle circostanze critiche”. Tra queste ultime, Conterno ha citato il caso del metanolo che ha coinvolto negli anni ’80 tutto il vino italiano e piemontese in particolare, e le due crisi economiche globali del 2002 e 2008, problematiche dalle quali l’Azienda è uscita grazie soprattutto al fatto di essere da sempre percepita dalla clientela come sinonimo di assoluta qualità.

Non è stato mai facile vendere Barolo nel mondo” è l’opinione di Conterno “in principio il suo colore tendente all’aranciato non era apprezzato dagli ‘opinion maker’ stranieri e c’è voluto tempo prima di comunicare la corretta informazione riguardo questa peculiare caratteristica del prodotto; altro problema è il canale distributivo piuttosto lungo e complesso che può comportare anche, per le vendite all’estero, quattro passaggi di mano del vino prima che venga consumato, con conseguenti notevoli e spesso incontrollabili incrementi di prezzo”.

Ciò che ha permesso a Conterno Fantino di mantenere costante l’attenzione alla qualità del prodotto è stata la scelta di mantenere dimensioni aziendali relativamente ridotte e decisioni saldamente in mano alla famiglia: delle 15 persone che operano in Azienda, otto sono componenti delle famiglie fondatrici. Questo ha permesso un rigoroso controllo sulle politiche e sui processi produttivi, agevolato da un passaggio generazionale nella Proprietà avvenuto gradualmente ma molto presto perché, sostiene Conterno, a 25 anni si è già in grado di prendere decisioni e si è più sensibili alle novità commerciali e tecnologiche.

Elisa Fantino ha invece trattato la parte più commerciale dell’attività aziendale, a partire dalla ricerca degli importatori per i vari mercati esteri che vengono di norma contattati tramite fiere, degustazioni e sollecitando visite alla cantina di produzione e alle vigne di proprietà, aspetto quest’ultimo molto importante per poter evidenziare il “come” ed il “perché” un vino diventa unico. “Produciamo e vendiamo 150mila bottiglie l’anno – spiega Fantino – il che ci classifica tra i Produttori medio-piccoli ad alto valore aggiunto. Tempo fa la nostra quota di export era del 50%  ma, con la crisi dei consumi che sta attanagliando l’Italia, adesso esportiamo circa i tre quarti della produzione. I mercati di riferimento sono i soliti, cioè Stati Uniti, Australia, Canada, centro e nord Europa, Giappone: non ancora Cina e Russia, dove a nostro avviso esistono tuttora problemi nel far percepire valore e prezzi di un vino di grande qualità”.

I relatori hanno infine messo in evidenza come il “gioco di squadra” tra i vitivinicultori di grande qualità delle Langhe sia stato fattore determinante per la diffusione globale dei loro prodotti: il successo o i problemi di uno si trasformano spesso nel successo e nei problemi di tutto il comparto e l’aver assimilato questo concetto ha fatto sì che il territorio venga percepito da tutti come patrimonio comune e capitale per il futuro.

Durante il successivo dibattito sono state esaminate le problematiche connesse con l’ampio ventaglio di prezzi cui viene proposto al pubblico anche un vino di grande qualità come il Barolo (da meno di 10 euro a centinaia di euro a bottiglia): “Vedere il Barolo venduto a 9 euro non ci fa piacere – conferma Conterno – ma sono convinto che la nostra clientela ha ben chiaro il concetto che, di 13 milioni di bottiglie di questo vino immesse sul mercato ogni anno, solo circa un milione e mezzo deriva da specifici cru e vigneti e si trasforma in un prodotto di grande qualità: noi operiamo in questa nicchia di mercato, alla quale il Barolo indifferenziato degli imbottigliatori non ha accesso”.

La missione dell’Azienda di fare un grande prodotto per relativamente pochi clienti molto fidelizzati è anche alla base dell’atteggiamento assunto nei confronti dei nuovi canali di comunicazione come i blog: “Ci vogliono 15 anni di lavoro perché una vigna inizi a produrre, più 4 anni perché il primo vino fatto con la massima cura e competenza vada sul mercato – è lo sfogo di Conterno – per quale ragione dovrei preoccuparmi per un giudizio, magari non positivo, fatto da persone di cui non mi è neppure noto il grado di preparazione all’argomento?

Questa è la motivazione – conclude Elisa Fantino – per cui la nostra scelta è quella di non intervenire in alcun modo nelle discussioni di argomento enologico sul web”. Scelta che magari, col passare del tempo e l’evolversi del passaggio generazionale, potrà o dovrà essere riesaminata.

In conclusione di serata il Presidente del C.D.V.&M. Cuneo Lorenzo Gallo ha preannunciato i due appuntamenti che chiuderanno la parte professionale del primo semestre 2014 di attività associativa: il 25 giugno, alle Terme di Lurisia, un incontro propedeutico ai corsi di formazione da tenersi nel prossimo autunno e, il 5 luglio, a “A casa del Socio” presso la Reggia di Venaria, dove Lorenzo Gallo (Green Has Italia) illustrerà “sul campo” tecniche e segreti dei processi di nutrizione vegetale adottati nella ricostruzione e nel mantenimento del famoso parco omonimo.

Umberto Bisio
Socio CDV&M Cuneo